Volontariato odontoiatrico e odontotecnico Cooperazione Odontoiatrica Internazionale Diario di missione. Parte seconda: il viaggio testi e foto di Roberto Gaspari clicca per ingrandire |
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La missione inizia il giorno 31-07-2005
Il dott. Roberto Gaspari si trova con i fratelli Giuseppe e Fabio Scanzioli due Odontecnici alle h: 09.30 c/o la stazione di Ancona, alle h 10.00 si avviano c/o la dogana per il controllo dei propri documenti, dopo avere avuto il timbro e l’autorizzazione per l’imbarco che avverrà alle h 10.40 la nave lascerà il porto di Ancona in direzione di Spalato. Dopo essersi sistemati al terzo piano della nave arriva la prima sorpresa a fare loro visita il Dott. Oto La Manna Responsabile del Progetto “Smile Mission” in Bosnia-Herzegovina, Roberto Gaspari, Giuseppe e Fabio Scanzioli si scambiano alcuni pareri sui vari progetti da realizzare in poco tempo ma la volontà e tanta. Il viaggio procede bene e si pranza sulla nave a base di pasta, pizza, e insalata, e si riesce a trovare anche il tempo per riposare un po’ in vista del prossime ore (circa 5 ) di viaggio in auto da Spalato a Fojnica.
Alle h 15.30 si arriva a Spalato come da programma, dopo lo sbarco si sistemano tutte le pratiche burocratiche e il gruppo si avvia per il confine Croato – Bosniaco. H 17.00 partenza, da un idea di Roberto Gaspari veniva stabilito un contatto radio tra le autovetture del Dott. Oto La Manna e quella dei fratelli Scanzioli tramite radio “Alan 507”. Alle h 18.30 si arriva al confine Croato di Kamensko, prima di attraversare il confine il gruppo formato da due auto, ha atteso l’arrivo della terza auto composta da 3 Odontotecnici, Renzo Revelant, Domenico Lo Cuoco e Cristiano Tomasino. Dopo i vari controlli alla frontiera, sinceramente molto superficiali grazie al controllo dei nostri documenti abbiamo ricevuto anche i complimenti per la nostra missione umanitaria. Al confine c’erano ad attenderci il Dott. Salih Saracevic e la Dott.ssa Alma Saracevic da anni amici e collaboratori dell’ Associazione “Smile Mission”. Dopo le presentazioni di rito si intuiva subito che il gruppo sarebbe stato molto compatto nello svolgere il proprio compito e a facilitare il lavoro oltre ai gemelli Saracevic al nostro arrivo nel paese di Fojnica avremmo trovato anche ad aspettarci la nostra traduttrice ufficiale la Sig.ra Gordana Erkic e il responsabile della Parrocchia del Paese di Fojnica Frà Mirko Majdandzic, grande sostenitore del progetto "Casa del Sorriso".
Dopo un viaggio di circa un’ora dal confine ci si inoltrava in una pianura molto vasta circondata da colline e boschi questa immagine lasciava tutto il gruppo di volontari senza parole, ma come spesso accade le cose belle hanno sempre una doppia faccia come una medaglia. Dopo poco più di un centinaio di metri si iniziò a vedere case con vetri e porte rotte, tetti scoperchiati e molte case completamente distrutte, il Dott. Oto La Manna decide di fare una sosta per dare a tutti la possibilità di vedere con i propri occhi gli orrori della guerra, immagini che la maggior parte degli italiani hanno visto con gli appuntamenti telvisivi di cronaca dei vari tele giornali nazionali, davanti ad un casa sventrata si trovano ancora per terra bossoli di fucile Kalashnikov Ak 47 e Ak 72 calibro 7,62 mm N.A.T.O. e bossoli di calibro 12,7 mm usate dalle mitragliatrici dei mezzi cingolati.
Il Dott. Salih Saracevic ci invita ad non inoltrarci in quanto la zona non è stata ancora del tutto bonificata dai vari eserciti che si alternano dopo gli accordi di Dayton del 1995, tra questi vi è la presenza dell’Esercito Italiano, che ha svolto in passato e svolge ancora dopo dieci anni un accurato controllo del territorio con i vari corpi, Fanteria, Artiglieria, Paracadutisti, Alpini, Sanità, Aviazione Leggera dell’Esercito, Aeronautica e molto si deve proprio agli Artificieri del “B.O.E” che pur mettendo a repentaglio la propria vita ogni giorno svolgono il loro lavoro con massimo impegno. Una casa risulta sicura cosi alcuni volontari, il Dott. Oto La Manna, Saracevic e Gaspari si inoltrano nell’abitato per rendersi conto di persona della tragedia di quella famiglia che in passato aveva vissuto in quella casa.
Il Dott. Saracevic con gli occhi lucidi ci racconta che la pianura vista e ammirata al nostro arrivo che ci aveva entusiasmato in realtà non era altro che un cimitero all’aperto, infatti mentre la popolazione fuggiva dalle città come Sarajevo, Tuzla, Brcko, Srebreniza, Banja Luka, Mostar, Pale e altre per raggiungere il confine, erano costretti a passare in quella pianura circondata dalle colline dove furono trucidati dalle truppe Militari e Paramilitari con fucili, mitragliatrici, mezzi corazzati, elicotteri e persino dall’Aviazione che non hanno dato scampo alla popolazione in fuga. Dopo questi cenni di storia recente il gruppo si appresta a riprendere il viaggio. Spesso lungo il tragitto si incontrano auto che lampeggiano con le luci, inizialmente non si capisce il motivo, ma dopo pochi km si scopre il perché, molte sono le auto della polizia bosniaca che effettuano controlli sia sui vari veicoli sia sui documenti personali che di quelli di circolazione per cercare di scoraggiare i furti di auto, ma si rivelano molto determinati sul controllo della velocità che ha un limite di 60 km orari e non esitano a fare multe salate a tutti. Dopo varie salite, discese e lunghi tratti di rettilineo finalmente i volontari umanitari alle h 22.00 arrivano nel paese di Fojnica dopo quattro ore di viaggio e circa 320 km di strada percorsa, il gruppo si ferma davanti alla sede provvisoria gentilmente messo a disposizione dal Comune di Fojnica dove si trova lo studio dentistico della “Smile Mission” dove lavorano come volontari anche i Gemelli Salih e Alma Saracevic.
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