Volontariato odontoiatrico e odontotecnico                             Cooperazione Odontoiatrica Internazionale

 

Diario di missione.   Parte quarta: 1° agosto

                                              caserma Tito Barac

testi e foto di Roberto Gaspari         clicca sulle foto per ingrandirle

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01-08-2005

La mattina del 1° agosto il Dott. Oto La Manna, il Dott. Roberto Gaspari e il Dott. Salih Saracevic si sono recati nella città di Sarajevo c/o il Compound Militare Italiano all’interno della ex Caserma Tito Barac per ricevere il materiale gentilmente messo a disposizione dal Dott. Oto La Manna.  

L’Associazione “Smile Mission”, Solidarietà Odontoiatrica Internazionale, in stretta collaborazione con l’Esercito Italiano, hanno realizzato un sogno iniziato circa sei mesi fa: quello di fornire materiale sanitario per l’apertura di due studi dentistici, il primo nella città di Sarajevo e il secondo nel paese di Fojnica a circa 60 km dalla capitale.

L’Associazione Smile Mission si pone l’obiettivo di formare personale sanitario locale accuratamente selezionato e con una preparazione universitaria alle spalle, e di realizzare uno studio dentistico in grado di svolgere diverse funzioni:

  • 1)    Prevenzione
  • 2)   Cure
  • 3)  Protesizzazione

 

La realizzazione del progetto è un successo di un equipe che si è prodigato allo stremo delle proprie forze, capitanata dal Dott. Oto La Manna Responsabile del Progetto “Bosnia – Herzegovina”, dal Dott. Salih Saracevic dal 01 – agosto – 2005 ufficialmente  nominato “Responsabile Smile Mission” in Sarajevo.

 

Un grandissimo ringraziamento di cuore e di stima per tutti i Militari dell’Esercito Italiano presente in Bosnia-Herzegovina e dei Militari del 17° Artiglieria Contraerea sito nel Compound “Tito Barac” in Sarajevo con la magnifica disponibilità del Sig. Comandante la Base, Col. Francesco Diella molto interessato al progetto e al suo staff formato dal Cap. Quirino Avoli, il Ten. Medico Annamaria Sarto, il Mar. Capo Antonio Cipullo e tutti i graduati e militari di truppa per l’operato nel carico e scarico del materiale c/o l’abitazione del Dott. Salih Saracevic, un ringraziamento anche al Cap. Maucione e a tutto il personale militare della base di Persano (Salerno) per essersi prodigati per il carico del materiale c/o lo studio del Dott. Oto La Manna nella città Palma Campania (NA), e della spedizione.

 

Al nostro arrivo c/o la Base Italiana in Sarajevo ad attenderci c’era il Cap. Avoli e il Ten. Medico Sarto che gentilmente ci hanno fatto da guida per portarci dal Comandante la Base “Tito Barac” Col. Diella Francesco persona molto disponibile e veramente interessato ai progetti umanitari infatti ha voluto che i Volontari gli spiegassero bene quale fosse il loro compito in Bosnia-Hezegovina.

 

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Nel mentre ci si trovava all’interno del Compound Italiano il Comandante ci invitava alla dimostrazione che si stava effettuando in un piazzale dove gli Artificieri stavano provando un nuovo Robot in dotazione all’Esercito Italiano da utilizzare esclusivamente per la rimozione di ordigni esplosivi, un pacco sospetto era stato posizionato nei pressi di un autobus cosi il Robot  si avvicinava molto lentamente e grazie alle telecamere gli artificieri potevano operare da distanza di sicurezza, la missione era di fare avvicinare il Robot alla scatola e di sparare un proiettile con getto di acqua all’interno della scatola e vedere eventualmente cosa contenesse. Il Robot portava a termine il suo lavoro con grande precisione grazie al meticoloso lavoro degli artificieri.

 

Per le pratiche burocratiche il Comandante la Base ci invitava c/o il suo ufficio dove ci mostrava con orgoglio la Bandiera del 17° Artiglieria Contraerea da lui in passato Comandata e che ora era ancora da lui gelosamente custodita come un “Santo Gral”.

Firmati tutti i documenti e le foto di rito ci si congedava dal Comandante e lo si lasciava al suo lavoro quotidiano.

 

All’uscita della base erano pronti già due mezzi dell’Esercito, un furgone per il trasporto dei Militari per lo scarico del materiale ed un camion per il trasporto del materiale, consegnati i nostri Pass si lasciava la base e ci si recava presso lo studio per lo scarico del materiale.

 

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Nel pomeriggio i gemelli Saracevic si offrivano come guide volontarie per ammirare la bellezza della loro città ai dott. Oto La Manna e Roberto Gaspari.

 

Negli  occhi  dei volontari si poteva vedere chiaramente lo stupore di una città completamente diversa da come le TV italiane lo mostravano, le case non erano completamente distrutte, le strade vuote, la diffidenza della popolazione, i vari quartieri separati come dei ghetti, anzi trovarono una città viva, bella, piene di gente che passeggiava insieme senza nessun muro, insieme per le strade della città Cattolici, Musulmani, Ortodossi, Ebrei seduti nei vari locali per degustare un buon caffé o un cocktail, ristoranti e pizzerie che servono le loro specialità all’aperto sui vari tavoli, il mercato all’aperto che nel 1995 vide quella che fu una grande tragedia per tutta la città dove un colpo di artiglieria da campagna centrava il mercato di domenica mattina portando la morte per 96 persone di tutte le etnie senza alcuna distinzione perché le bombe non fanno distinzione.

 

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Il mercato era vivo con la gente del posto a fare la spesa e a contrattare per l’acquisto di un chilo di patate o pomodori come in un normale mercato in una qualsiasi parte del mondo, sul muro di fronte al mercato è stato eretto una parete di vetro con sopra inciso tutti i nomi delle persone che in quella piazza in una bella domenica di sole vi avevano trovato la morte.

 

Ma la vita va avanti e cosi la gente di Sarajevo va avanti molti i giovani a passeggio è molto  bello vedere tanti turisti e tanti giovani armati di Zaini e sacco a pelo per passare qualche giorno in campeggio e visitare la città che offre bellissimi parchi, musei, cattedrali, moschee, chiese ortodosse e ebraiche, un fiumi che attraversa la città e poi una bella collina da dove è possibile ammirare la grandezza e la bellezza di questa città risollevata.

Molte sono le società straniere che sono venute ad investire in Bosnia-Herzegovina, al centro troviamo anche la sede delle Nazioni Unite a Sarajevo che si occupa del rientro nei vari Kantoni e città degli sfollati ancora molti che attendono i rientro a casa.

Molti sono i soldi stanziati dai vari enti a livello mondiale ma molto controllo si deve fare per capire dove questi soldi vanno e vengono utilizzati per lo scopo che sono stati finanziati.

 

Verso  le h 18.00 i tre Volontari della Smile Mission si metteno in viaggio per il ritorno nel paese di Fojnica dove ad attenderli ci sono gli altri volontari che hanno dedicato tutta la giornata al lavoro per la preparazione delle protesi.

 

Al nostro arrivo dopo circa un’ora di viaggio troviamo davanti la sede molti bambini che giocano e si divertono con Renzo, Fabio, Giuseppe, Cristiano e Domenico che dopo la loro giornata intensa hanno ancora energie da dare e dare ancora con il loro cuore a tutti quei bambini accorsi li per passare una serata diversa e divertirsi con questi dottori, che hai loro occhi non sono quelli che fanno loro la puntura ma sono quelli che portano loro sorriso e gioia anche se per pochi giorni.

Dopo avere raccontato l’esito della giornata positiva e avere avuto la conferma che Frà Mirko aveva provveduto a trovare gli alloggi quindi il problema era stato risolto arrivava un’altra sorpresa, eravamo stati tutti invitati alla parrocchia di Frà Mirko per cenare insieme.

Al nostro arrivo la tavola era bandita e molte erano le specialità locali unite a quelle italiane e tutti dopo una giornata intensa si apprestavano a soddisfare le voglie che i loro palati esigevano, si rideva  e si scherzava sul lavoro del prossimo giorno che li attendeva e ci si apprestava a finire la cena con un buon caffè e una buona grappa locale.

Alla fine tutti i volontari insieme provvedevano a pulire la tavola e lavare i piatti e sistemare il cibo in più per lasciare tutto pulito e pronto per la prossima cena.

 

Il Dott. Oto La Manna e Roberto Gaspari sono stati alloggiati nei pressi del centro Reumal, ospitati da una coppia di giovani sposi molto accoglienti mettendoci a disposizione una camera per due, dove avremmo trascorso insieme tutta la settimana dotato di un bagno autonomo, la casa era tipo una villetta a due piani autonoma con ingresso per il parcheggio delle auto, un bel giardino ben coltivato.

L’equipe di Odontotecnici hanno trovato alloggio in un appartamento al centro del paese di Fojnica a cinque minuti dalla sede della “Smile Mission” con una camera da tre posti letto e due da un posto letto, dotato di due bagni e una cucina con tutto l’occorrente per preparare dei buoni pasti visto i vari ragù che le mogli dei nostri volontari avevano preparato con tanto amore e i buoni formaggi e salumi che ci aspettavano per essere degustati.

 

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